PROGRAMMA DI VIAGGIO
7 giorni di trekking tra le montagne del Trentino, immersi in scenari spettacolari come le Dolomiti di Brenta, assaporando i profumi di montagna, accompagnati dai suoni della vita quotidiana e dal rumoreggiare di fiumi e cascate, questo è il Cammino San Vili.
1° giorno: Madonna di Campiglio (m. 1522 slm) – Bocenago (m. 752 slm)
Distanza: 22 km
Durata: 6 ore
Dislivello: +159 mt
Partenza ore 9.15 da piazza Righi a Madonna di Campiglio. La “perla delle Dolomiti di Brenta” ci accoglie con la frescura mattutina dei suoi 1500 mt s.l.m. Il sentiero si caratterizza per il primo tratto da stradine e sentieri nei boschi di abeti rossi e faggi secolari, e un panorama sulle Dolomiti Brenta, patrimonio Unesco. Il percorso in discesa porta a Pinzolo dove si consiglia la visita alla Chiesa di San Vigilio con la
danza Macabra dei Baschenis e poi a Carisolo per visitare la chiesa di Santo Stefano posta su uno sperone di roccia, all’inizio della Val di Genova – splendida valle laterale della Val Rendena. Lasciata la chiesa di Santo Stefano per gli ultimi chilometri camminiamo lungo le sponde del fiume Sarca, in pista ciclabile attraversando i prati agricoli di Caderzone Terme per poi giungere a Bocenago.
Prima tappa in discesa caratterizzata dal contesto del Brenta, il profumo del bosco di abeti e le 2 chiese famose per la danza macabra dei Baschenis.
2° giorno: Bocenago (m. 752 slm) – Saone (m. 506 sml)
Distanza: 19,6 km
Durata: 5,5 ore
Dislivello: +235 mt
Partenza ore 9.00 da Bocenago, con un primo tratto immerso in boschi di faggi e abeti tipici della Val Rendena fino a Spiazzo, luogo ove si narra fu lapidato il vescovo Vigilio nei 400/405 d.C., per poi ripartire per l’ultimo tratto della Val Rendena. Lasciato il paese di Spiazzo su un sentiero in campagna rivolto verso la cima Carè Alto, una delle vette più altre del gruppo dell’Adamello, teatro della Grande Guerra, si giunge poi a Pelugo e su strade comunali interne nei paesi di Vigo Rendena, Villa e Verdesina dove si attraversa un piccolo ponticello sui rio Finale, il torrente che fa da confine tra Val Rendena e busa di Tione. Da Verdesina a Tione si cammina in un fresco bosco per giungere in paese, a Tione dove abbiamo la possibilità di visitare la chiesa di San Vigilio a Vat – luogo che la leggenda narra essere stato ritrovato il corpo del vescovo dopo essere lapidato a Spiazzo -. Attraversato il “pont che bala”, si prosegue lungo la ciclabile fino a Saone, luogo di arrivo della seconda tappa. Peculiarità di questa seconda tappa è l’attraversamento dei paesi di fondovalle, con case curate
spesso circondate dal giardino o dall’orto. Incontro con una referente del Cammino.
3° giorno: Saone (m. 506 slm) – Seo (m. 667 slm)
Distanza: 15,5 km
Durata: 5 ore
Dislivello: +424 mt
Partenza ore 9.00 da Saone con una prima parte della mattinata caratterizzata da una salita piuttosto irta che porta al paese spopolato dalla peste di Iron, nucleo di case, ricco di storia ma anche di interesse architettonico, urbanistico e ambientale, frutto di una cultura contadina
pregna di ingegnosità. Ora viene abitato solamente nel periodo estivo, ma in tempo medioevale lo era in permanenza. Una volta raggiunto Iron, il cammino scende e poi prosegue in piano lungo la strada provinciale che porta a Stenico, paese ricco di storia, con il suo Castello che risale al XII secolo, di natura, con le cascate carsiche dei Rio Bianco e di cultura, con Bosco Arte Stenico, percorso facile per conoscere le opere realizzate in legno dagli artisti di Arte Contemporanea. L’arrivo e la sosta a Stenico nel pomeriggio ci consente la visita a uno o più delle attrazioni del paese.
4° giorno: Stenico (m. 667 slm) – San Lorenzo/Deggia (m. 619 slm)
Distanza: 16,3 km
Durata: 5,5 ore
Dislivello: +510 mt
Partenza ore 9.00 da Stenico verso Seo, Sclemo direzione la pieve del Banale. La primissima parte del Cammino costeggia Bosco Arte Stenico, percorso di land-art che si caratterizza per le opere d’arte in legno. Lasciato Stenico si giunge a Seo e poi per stradine in mezzo ai campi e boschi si arriva a Dorsino e poi a San Lorenzo, uno dei borghi più belli d’Italia, caratterizzato da case rurali in stile rurale montano.
La tappa si caratterizzata per il paesaggio rurale del zona del Banale, con il passaggio nei paesi spopolati di Deggia e Moline.
5° giorno: San Lorenzo/Deggia (m. 619 slm) – Santa Massenza (m.256 slm)
Distanza: 10 km
Durata: 4 ore
Dislivello: +174 mt
Partenza da San Lorenzo alle 9.30. Lasciata Deggia il percorso, che prosegue nel bosco, è molto suggestivo in quanto per un lungo tratto si passa sopra il panoramico canyon del “Limarò”. È un tratto molto esposto e quindi si procederà con molta cautela. Giunti a Ranzo godiamo di una magnifica vista sulla valle sottostante, caratterizzata dai laghi di Cavedine e Toblino. Da Ranzo si scende per una ripida strada, un tempo l’unica strada che portava al paese, in mezzo ai prati e ai boschi con vista sul lago di Toblino e il suo castello. Costeggiando il lago e al cospetto del castello giungiamo al termine della 5^ tappa. Tappa caratterizzata dal passaggio lungo la forra del Limarò e del suggestivo Lago di Toblino.
6° giorno: Santa Massenza (m. 256) - Monte Terlago (m. 711 slm)
Distanza: 10 km
Durata: 4 ore
Dislivello: +174 mt
Partenza ore 9.00 da Santa Massenza per affrontare la prima salita non troppo impegnativa della giornata, che porta ai paesi di Fraveggio, Lon e Ciago, i quali si caratterizzano per essere piccoli borghi immersi nel verde delle coltivazioni con una veduta sul lago di Toblino e in lontananza sul Garda. Giunti a Ciago si prosegue lungo i sentieri e le strade dei paesi fino ad arrivare a Covelo e poi a Monte Terlago passando per i prati di Prada, al cospetto della cima Paganella. Arrivo a Monte Terlago località le Vallene e tappa per la notte. Tappa caratterizzata dalle coltivazioni e dai paesi della Valle dei Laghi.
7° giorno Monte Terlago (m 711 slm) – Trento (m. 194 slm)
Distanza: 14,3 km
Durata: 4,5 ore
Dislivello: +421 mt
Partenza ore 9.00 in direzione del lago Santo e di Lamar; i 2 laghi, un tempo uniti tra loro, sono stati divisi da una frana dando così origine a due bacini distinti. Lasciati i laghi ci addentriamo nel bosco e seguiamo un sentiero che alzandosi si porta fino al Poza della Casara, una radura in mezzo al bosco dove poter sostare, per poi salire nuovamente e spostarsi verso un altro slargo e punto di osservazione verso le montagne del Trentino Orientale. In questa zona vi è una postazione militare in prossimità della quale è possibile una breve deviazione per la terrazza panoramica, protetta da corrimano in cordino d'acciaio, detta Pontesel. Proseguiremo scendendo verso la città sulla strada militare per giungere, dopo una discesa continua, a Vela, sobborgo di Trento. Da qui in un’ora si giunge in piazza Duomo dove la
fontana del Nettuno, la torre civica e la cattedrale accolgono i camminatori giunti al termine del cammino. Tappa caratterizzata dalla natura e dall’arrivo nella città di Trento, meta del Cammino.
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